L’IMU in Italia si deve pagare?
QUANDO ED IN CHE MISURA E’ DOVUTA L’IMU?
ANNI 2015-2020
Sino al 2020, i pensionati cittadini italiani iscritti all’AIRE godevano dell’esenzione IMU, in forza di quanto previsto dal Legislatore italiano.
Tale beneficio è stato istituito a partire dal 2015 ed è durato sino al 2019. Sino a tale momento, l’immobile posseduto dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’AIRE, già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, veniva equiparato alla prima casa.
Dunque, per il periodo tra il 2015 e fino al 2019, sussistendone i requisiti, la tassa sulla prima casa non è dovuta dai pensionati iscritti all’AIRE, a patto che l’immobile fosse sfitto e non concesso in comodato d’uso.
Pertanto, eventuali richieste di pagamento (anche a mezzo cartelle esattoriali) che dovessero pervenire per tali categorie di soggetti e per i relativi anni potranno essere impugnate per chiederne l’annullamento.
DAL 2021 IN POI
Con la Legge di Bilancio 2020, l’agevolazione non venne stata riproposta nella nuova IMU (che a partire dal 2020 unifica IMU e TASI) e pertanto, l’imposta è dovuta anche dai pensionati iscritti all’AIRE.
A partire dall’anno 2021 l’imposta municipale propria (IMU), è applicata nella misura della metà e la tassa sui rifiuti (TARI) è dovuta in misura ridotta di due terzi.
Tale regola vale per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia,
ANNO 2022
Per l’anno 2022, l’IMU è ridotta al 37,5% sull’unico immobile posseduto in Italia, a titolo di proprietà o usufrutto, da non residenti titolari di pensione estera, purché lo stesso non sia locato o dato in comodato d’uso (Art. 1, co. 743, L. n. 234/2021).